Il comune ha origini antiche, risalenti all’epoca romana, quando si trovava lungo la Via Cecilia. Il toponimo “Fano” deriverebbe dal latino fanum (tempio), ma l’origine di “Adriano” è oggetto di dibattito. Una delle teorie più accreditate suggerisce che .
Dove
Indirizzo: via Vittorio Emanuele III
Modalità di Accesso
L'accesso al Muncipio è possibile da via Vittorio Emanuele III. Il primo piano dell'edificio è accessibile con l'uso dell'ascensore.
Ulteriori informazioni
La Storia
Situato nella Valle Siciliana, Fano Adriano sorge probabilmente sui resti di un antico insediamento romano. Risulta che il paese abbia avuto per molti secoli solo la denominazione di Fano per poi assumere quella di Fano Adriano o Troiano. Il crollo dell'Impero Romano, seguito dalla invasioni barbariche e dei Saraceni, ridusse questa area in uno stato di completo isolamento aggravato dalla scomparsa della Via Cecilia, via di comunicazione tra queste zone e Roma di cui rimangono tracce lungo la ex strada statale n.80. Anche Fano Adriano visse questo stato di isolamento, che da una parte fu utile a preservare la zona da ulteriori invasioni, ma dall'altra lasciò il paese, e tutta la zona montana dell'Abruzzo Teramano, in uno stato di arretratezza che perdurò fino al XX secolo.
Il Teramano, dopo aver fatto parte del Ducato di Spoleto ed aver attraversato il periodo di anarchia feudale dell'Alto Medioevo, entrò a far parte del Regno di Napoli. Fano Adriano, sotto la signoria di Pardo Orsini, fece parte del Marchesato della Valle Siciliana che aveva la sua capitale a Tossicia e seguì le vicende del Regno fino all'unità d'Italia.
Interessante è il centro storico, raccolto intorno alla Chiesa madre, che conserva caratteri architettonici cinquecenteschi, specialmente nella zona detta "del Coro" e a Piazza Prato, dove è possibile ammirare un'abitazione privata che presenta anche un esempio di "gafio", elemento architettonico di derivazione longobarda tipico dell'alta valle del Vomano e testimonianza dell'appartenenza al ducato longobardo di Spoleto.
Il paese ha, col passare del tempo, inglobato il nucleo di abitazioni denominato Villa Moreni, originariamente separato e dotato di una sua propria chiesa intitolata a San Rocco che presenta caratteri seicenteschi.
Il comune di Fano Adriano comprende una unica frazione, Cerqueto, paese questo posto a circa 15 Km.
Cerqueto sorse probabilmente nel periodo delle invasioni barbariche. L'abitato conserva notevoli caratteri di antichità, soprattutto nella parte alta (rione Castello) dove si incontrano esempi del caratteristico balcone ligneo detto "gafio".
Il nome del paese
Secondo gli storici le origini di Fano sono ignote per via di una sostanziale mancanza di fonti. Anche la derivazione del nome del paese non è completamente chiarita: certamente Fano deriva dal latino fanum (tempio) mentre sull'appellativo Adriano esiste una difformità di interpretazione. Secondo alcuni storici il nome, dapprima Fano Troiano o Traiano (fino al 1800) e successivamente Adriano, deriverebbe dal nome dell'Imperatore romano secondo la cui volontà sarebbe stato eretto l'antico tempio sulla sommità del Colle San Marcello dove ora sorge l'Eremo dell'Annunziata. Secondo altri storici l'origine del nome è da mettere in relazione ad Atri (antica Hadria) e quindi alla regione Adriana (Ager Hadrianus) sotto la cui diocesi e giurisdizione si trovava Fano. Una ulteriore interpretazione vede la denominazione legata invece al Dio Hatrianus (o Hadrianus), dio della guerra e del fuoco, nome tutelare della stirpe italica, venerato durante la dominazione dei Siculi (II secolo a.C.): a questo Dio sarebbe quindi stato dedicato il tempio sito in Fano per le riunioni religiose e civili della popolazione sicula.
Le sette Effe
Si tratta di un'antica e misteriosa epigrafe la cui derivazione e il cui significato sono ancora sconosciuti. Diverse sono le versioni circa il significato e l'interpretazione è stata affidata fino ad oggi perlopiù a giochi di parole. Nell'immaginario popolare, essa rappresenta una esortazione ai cittadini fanesi: quella comunemente accettata è: "Fanesi Furono Forti Fatevi Forti Figli Fanesi". Nell'interpretazione degli studiosi tale epigrafe invece potrebbe essere riferita ai sette templi (F sta per Fanum, cioè tempio) dell'anfizionia religiosa dell'Ager Hatrianus (dell'antica Grecia l'anfizionia rappresentava una lega di città vicine a scopo di culto); il tempio sito in Fano sarebbe stato dedicato al dio Adrano e, situato sul colle più alto (m. 1000), sarebbe stato il primo in ordine di importanza.
Museo Etnografico delle Tradizioni Popolari
Il museo Etonografico delle Tradizioni Popolari è una struttura permanente il cui scopo fondamentale è di recuperare e rendere fruibile al pubblico oggetti d'uso e pezzi d'artigianato artistico, che costituiscono una testimonianza preziosissima della vita e delle attività che un tempo alimentavano e sostenevano l'economia di Cerqueto e di altri paesi del nostro territorio.
Il Museo è nato nel 1964, su iniziativa del parroco don Nicola Jobbi, come semplice raccolta di oggetti, attrezzi ed utensili, ormai in disuso, per documentare quella cultura agro-pastorale che all'epoca stava subendo grandi trasformazioni a causa della progressiva industrializzazione e della conseguente emigrazione dai centri montani. Nel corso degli anni si è poi arricchito di altri reperti di particolare interesse storico-culturale.
Il primo nome attribuito alla struttura era "Museo Etnografico Abruzzese" e la sede collocata in una vecchia casa disabitata, ancora in buono stato di conservazione; la sistemazione degli oggetti era del tipo tematico con qualche ricostruzione d'ambiente. Nel 1984 il museo fu trasferito nella casa parrocchiale, restaurata con il contributo della Provincia di Teramo e i reperti furono sistemati in vetrine.
Con deliberazione del Consiglio Comunale nel 1988, il museo da raccolta priovata si è trasformato in museo civico, con la denominzione di "Museo Etnografico delle Tradizioni Popolari di Cerqueto" ed è stato anche riconosciuto dalla Regione Abruzzo come museo civico di interesse locale; la stessa deliberazione prevede di affidare la gestione del museo alla Pro Loco di Cerqueto.
Il museo raccoglie più di mille oggetti. Gran parte di essi risale al periodo compreso tra la fine dell'ottocento e inizio novecento, ma alcuni manufatti lignei risalgono anche al settecento. Gli oggetti sono suddivisi in orgomenti aìquali: agricoltura, pastorizia; lavorazione della legan; accessori per animali sia da lavoro che da trasporto; trasformazione di prodotti agricoli e di origine animale; lavorazione della lana; artigianato da bottega, utensili, recipienti e arredi domestici.
Trekking ed escursioni
Inserita nello splendido scenario del Gran Sasso, Fano offre straordinarie opportunità per il turismo "verde" e per il contatto con la natura incontaminata. La posizione favorevole del paese infatti facilita attività di vario tipo (trekking, mountain bike, turismo ippico) che includono passeggiate nelle zone limitrofe all'abitato ma anche più impegnative escursioni per esperti. La rete sentieristica a breve percorrenza dal centro del paese appare particolarmente interessante per l'opportunità di apprezzare alcuni siti di interesse storico-culturale nel contesto di scorci molto suggestivi.
Il paese è dominato da un mirabile bosco, la Selva, costituito da una grande variabilità di alberi che durante la stagione autunnale offrono uno scenario unico per l'esplosione di colori che lo contraddistingue. Attraverso una serie di sentieri all'interno della vegetazione è possibile raggiungere nelle immediate vicinanze i Merletti, autentici ricami di roccia che, tra picchi e guglie, annoverano un grande arco naturale, il Cammello, ed un antro rupestre, la Grotta delle fate.
Sempre molto vicino al paese si trovano le Vene Rosse, rilievi rocciosi dal colore caratteristico (da qui il nome) che si ergono in modo maestoso dalla fitta vegetazione circostante. Nel loro contesto sono collocati I Grignetti, tre vasche scavate nella roccia ed utilizzate per la vinificazione in età antica.
Proprio su una delle più belle guglie delle Vene Rosse è stata recentemente realizzata una palestra di roccia con una vita, denominata il Pasto Nudo, dove è possibile arrampicarsi (il livello non è consigliabile ai principianti) proprio partendo dai Grignetti ed arrivando alla sommità dove si può godere di una splendida visuale.
Uno dei più suggestivi sentieri che si dipartono dal paese, conduce attraverso un bosco artificiale di conifere, al Colle San Marcello alla sommità del quale è posto l'Eremo dell'Annunziata.
A pochi Km da Fano è possibile raggiungere, anche in questo caso attraverso un antico sentiero immerso nel verde, il fiume Vomano, che offre numerosi tratti balneabili oltre che la possibilità di praticare la canoa. Nell'ambito delle escursioni nel comprensorio del comune meritano menzione alcune tra le mete più caratteristiche della zona: Pratoselva, la Vallata ed il Rifugio del Monte, la Valle del Crivellaro, Monte Corvo.
Nell'area è tuttavia possibile raggiungere facilmente altre mete di grande interesse tra cui Pietracamela, Prati di Tivo, Monte Corno con i suoi scorci e le sue vette (le più alte di tutta la catena degli Appennini).
Sport invernali
La zona di Fano Adriano si distingue per la possibilità di praticare attività sportive invernali di vario genere. Sci, Snowboard, Fondo, Sci alpinismo, Sled-dog (escursioni in slitta trainata da cani) e Snowshoeing (escursioni con ciaspole) rappresentano solo una parte dell'offerta turistica delle vicine stazioni di Prato Selva e Prati di Tivo, dove l'offerta turistica si coniuga con il rispetto ambientale in un panorama mozzafiato.
Pratoselva (a soli 9 Km dal paese) rappresenta una accogliente stazioni sciistica con 4 impianti di risalita inserita nello scenario di Monte Corvo: da segnalare la pista dell'Abetone lunga circa 2 Km (servita da una seggiovia a due posti), l'atmosfera estremamente familiare del posto e la favorevole esposizione che consente di godere del sole sugli impianti di risalita e anche sulle piste.
Situata a circa 15 Km dal paese, Prati di Tivo rappresenta una località di assoluto rilievo nel contesto dell'intera Italia centrale e meridionale. Offre infatti un'ampia scelta di piste, impianti di risalita (recentemente rinnovati), percorsi escursionistici (trekking, arrampicate) ed una eccezionale ricettività alberghiera nel contesto di uno scenario "dolomitico" realmente unico.
Nell'ambito degli sport invernali, va infine sottolineato come sito di assoluto interesse la Valle del Crivellaro: questa è infatti una meta ambita per la pratica dello sci-alpinismo ed è riconosciuta dagli esperti di tale attività come area di rilevanza europea.
Sport acquatici
Percorrendo per qualche Km la ex strada statale 80 è possibile raggiungere tre laghi artificiali, molto interessanti dal punto di vista naturalistico oltre che turistico e sportivo. Tra di essi di assoluto rilievo per dimensione e scenario è il lago di Campotosto, il più grande dei tre. Posto in una splendida cornice di cime montane innevate fino a tarda primavera, il lago di Campotosto offre la possibilità di balneazione e pratica di sport acquatici. È meta degli appassionati di Windsurf e Kitesurf di tutto il centro ed il sud Italia che sfruttano il vento sempre presente in alcuni rami del lago esposti in maniera particolarmente favorevole. Da segnalare infine l'ottima ricettività turistica offerta da camping, alberghi, residence e mini appartamenti di recente costruzione, oltre che la possibilità di degustare piatti tipici a base di pesce di lago (coregone) nei numerosi ristoranti e trattorie disseminati lungo il perimetro del lago.
Poco distante da Fano è invece il fiume Vomano, che offre a sua volta numerose opportunità turistiche sportive e ricreative. Situato in una stupenda gola la cui imponenza ricorda a tratti scenari vagamente canadesi, il fiume è raggiungibile da Fano in pochi minuti percorrendo un suggestivo sentiero.
Il Vomano, presenta numerosi tratti balneabili, offre la possibilità di praticare diversi sport ed è ben noto agli appassionati di attività nautiche fluviali in acque come Rafting, Canoeing ed Hydrospeed, che vi affluiscono numerosi anche dalle regioni limitrofe. Per chi preferisce invece attività meno dinamiche il fiume offre la possibilità di rilassanti sessioni di pesce alla trota.